Io di parole non ne ho, non ho parole adeguate, non ne ho difronte all’enormità di questa tragedia, le parole se non sanno imporre la Pace mi sembrano inutili. Allora vago come un reporter, tra giornali e internet e “scatto polaroid “ con i miei pastelli a chi in prima linea sta vivendo la porcata di questa assurda guerra.
Le immagini di un evento sconvolgente come la guerra d’invasione dell’Ukraina si sono susseguite per giorni in TV e in rete. A me succede che si depositano dentro con le loro bestialità e disperazioni.
Si depositano ma non stanno ferme, mi lavorano da dentro. Ricordo ancora che ero andato in Atelier per studiare e avviare un quadro su Venezia, poi la mia mano è passata da un leone di San Marco ad un orribile generale russo. Da lì sono cominciate ad uscire le immagini trasformate dalla mia indignazione, dalla scelta aberrante di fare una guerra.
Pongo la mano sul foglio e decisa un’idea comincio a disegnare liberamente, così sono nati i 12 disegni esposti.